Meningite al San Benedetto di Alatri
- redazione49
- 2 gen 2017
- Tempo di lettura: 1 min

Riguardo al recente caso di meningite al S. Benedetto di Alatri, l'unico a correre rischi sanitari è il povero paziente in situazione molto critica e a rischio di vita. Il batterio responsabile non sarebbe la NEISSERIA menigitidis, per cui si parla della campagna vaccinale e spesso responsabile di un grave shock. In questo caso specifico si tratta di uno STREPTOCOCCO o PNEUMOCOCCO, un batterio più "normale" che determina mal di gola, polmonite ma se supera la barriera amato encefalica può essere altrettanto grave. Il paziente è stato prontamente trasferito nella rianimazione del Policlinico Umberto 1° di Roma dove sarebbe intubato in situazione grave. Per eccesso di scrupolo e per tutelare al massimo la salute pubblica c’è stata una costante intesa fra le istituzioni Sanitarie ed Istituzionali. In attesa della tipizzazione batterica si è decisa una linea di massima salvaguardia, con profilassi antibiotica con chi era venuto a contatto con il paziente in maniera diretta. Non c’è nessun allarme sanitario per la popolazione, si tratta di una infezione meningo/encefalitica, in un paziente immuno depresso o per penetrazione batterica. Non è più necessaria alcuna norma igienico sanitaria per la popolazione, familiari o amici che ne fossero venuti a contatto. Solo per il futuro e come monito generale, possiamo raccomandare la vaccinazione contro la meningite per i bambini entro 1 anno e per gli adolescenti o adulti che frequentino centri affollati, scuole, caserme, collegi, ospedali. Restiamo uniti ed informati sperando bene per la sorte del paziente.

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